Thursday, 15 June 2006 21:42:34

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Milk projects!

In questo momento c'è davvero tanta, tanta, tantissima carne al fuoco, e a dire il vero siamo pure pochini, per cui non è così facile far andare avanti le cose...
Ad ogni passo ci troviamo di fronte ad una nuova difficoltà, ad una mole di lavoro che invece di diminuire aumenta sempre più ma, nonostante questo, cerchiamo di procedere lungo il percorso che abbiamo tracciato!

Ecco quindi una traccia di quallo che vorremmo fare:
- Milk alla 41^ Fiera Nazionale del Radioamatore,hi-fi car, Elettronica, Informatica.
- Inscatolamentificio?
- Ancora un Test-Day!
- Storia di un link...
- Corsi
- Servizi per il pubblico
- Software come se piovesse
- Foto Gallery pubblica
- Siti per tutti
- La protezione della rete
- "Milk-net": la copertura di Codroipo wi-fi!


Milk alla 41^ Fiera Nazionale del Radioamatore,hi-fi car, Elettronica, Informatica.

Foto Anche questa volta il fato ha fatto la sua parte, e ci ha dato la possibilità di farci conoscere in maniera inaspettata! Tutto è cominciato quando Alex, socio del L.U.G. Di Pordenone, ha scoperto per puro caso il nostro sito. Da lì a contattarci il passo è stato assai breve, visto la proposta che gli era stata fatta e che aveva in serbo per noi. “Volete venire a fare da espositori alla fiera a Pordenone?”. FotoLa domanda è stata più o meno questa, anche se ovviamente strutturata e presentata in maniera più concreta. E da parte nostra... beh, come dire di no! All'inizio un po' diffidenti, poi via via più appassionati, fino a trovarci da quella parte del bancone in cui non eravamo mai stati, non alla fiera dell'elettronica di Pordenone!
Foto I nostri progetti erano sostanzialmente 3: il wireless, la videosorveglianza e asterisk. Per parlare di noi, ma sopratutto per essere facilmente comprensibili dalle persone, abbiamo puntato sull'immagine (per quel che si può) e sulla semplicità. Uno slideshow in proiezione raccontava di noi con molte immagini e un po' di testo, ottenendo un ottimo effetto richiamo sui visitatori. FotoA fianco di questo, un sistema di videosorveglianza open-source proiettava due video in streaming, uno proveniente da una ipcam locale e l'altro da una ipcam remota collegata in wireless. Un angolo della sala era occupato dalle antenne, ormai quasi cimeli in bella mostra, capaci di attirare la curiosità di molti, con la frase tipo “ma questo cos'è, un barattolo?”. Infine Asterisk: un'installazione in fiera con un telefono ip, un telefono tradizionale con adattatore ip, un citofono (sempre con adattatore) e un Aladino abilmente modificato (o per meglio dire “raggirato”).

Inscatolamentificio?

Non so se inserire questa cosa tra i tutorial o tra i progetti... potremmo chiamarlo “come realizzare una centrale ups di alimentazione hot-spot” oppure “Una serata di carica!”. Lo metto tra i progetti solo perché, questa realizzazione, è finalizzata ad un progetto di copertura wireless di una zona piuttosto ampia.
FotoPartiamo dalla fine, ovvero dagli obiettivi della cosa: dobbiamo realizzare un hot-spot che dovrà (nei limiti del possibile) essere sempre funzionante e che sarà installato all'aperto, per cui a prova di pioggia, vento, insetti e quant'altro. Gli ingredienti sono:
- due batterie 12 V a 7 Ah;
- un trasformatore con circuito di interruzione per la carica delle batterie;
- un riduttore di tensione e stabilizzatore switching;
- un access point.
A tutto questo aggiungiamo pure pressa-cavi, raccordi, tubi, guaine, scatole, fascette e... tanta fantasia!
FotoPer prima cosa partiamo dall'ap: abbiamo scelto un DLINK DWL-2000AP+ perché, comparandolo con linksys, 3com, netgear e altri, è quello che offre il miglior compromesso tra prezzo, configurabilità e sensibilità in ricezione. Inoltre dispone dell'uscita RP-SMA per la connessione di un'antenna esterna, indispensabile nel nostro caso. Per fissarlo saldamente all'interno della scatola abbiamo realizzato una piccola base di legno, fissata sul fondo, la quale a sua volta ha due piccole viti su cui attaccare l'ap, utilizzando gli incastri che questo presenta sul retro. La scatola ha un raccordo guaina-scatola da cui arrivano i cavi di rete e alimentazione, un pressa-cavo per il pigtail dell'antenna e due bocchette anti-condensa, con apposita retina, posizionate sul fondo. Come si vede dalla fotografia, la guaina ha al suo interno un tubo, saldamente fissato all'interno della scatola. I cavi dell'alimentazione e della rete sono stati fissati sul fondo, per una soluzione a prova di strattone! Il tubo che collega il box dell'alimentazione con quello dell'ap è lungo circa 60 metri, ed è un semplice tubo corrugato da 20mm. In prossimità delle scatole, però, abbiamo scelto di infilarlo all'interno di alcuni metri di guaina: questo perché queste due parti terminali (a differenza del resto del tubo) saranno maggiormente soggette a intemperie ed eventuali sfregamenti.
FotoNella scatola dell'alimentazione invece abbiamo messo un caricabatterie WAECO da 6 A con circuito di controllo integrato ed un riduttore di tensione switching della GBC, il tutto accompagnato da due batterie gel da 7 Ah. Il principio di funzionamento è molto semplice: il caricabatterie alimenta l'impianto fino a quando le batterie non raggiungono il livello di carica (14 V); a quel punto il circuito interrompe l'alimentazione fino a quando non si scende sotto il valore di soglia di 12,7 V. Lo switching, che fornisce i 9 V per l'ap, è collegato alle batterie, e quindi anche all'alimentatore: in questo modo, anche se manca l'alimentazione, l'ap continua a funzionare per circa 24 ore (14 Ah con un assorbimento di 0,6 A). FotoUna chicca sta nel collegamento della ventola: collegandola alla linea 12 V questa avrebbe continuato a funzionare anche in mancanza di rete, accorciando la durata delle batterie e raffreddando un trasformatore spento. Per ovviare a questo inconveniente abbiamo posizionato un ponte di diodi proprio all'uscita del secondario del trasformatore, a monte del circuito di carica, protetti dai diodi anti-inversione di questa scheda! Con questa alimentazione raddrizzata abbiamo alimentato la ventola... perfetto!

Fonti:
- programmino per calcolare la caduta di tensione... moolto utile!
- Riduttore switching della GBC.
- Battery charger della WAECO.
- Dlink DWL-2000AP+

Calcoli:
L'access point consuma, alimentato a 5 V, circa 0,6 A (dato misurato da noi). Aumentando la tensione di alimentazione (non oltre i 10 volt ovviamente, pena il danneggiamento dell'ap) possiamo ottenere un calo della corrente, secondo la formula

P = V x I

che nel nostro caso diventa

5V x 0,6A = 3W

e, a 9 V, da (arrotondando per eccesso)

3W / 9V = 0,35 A

Ora, una corrente di 0,35A ad una tensione di 9V continui su una tratta di 60mt composta da due cavi da 1,5mmq da una caduta di tensione di 0,5V. Considerando che l'ap lavora nel range tra i 5 ed i 10 volt... ci siamo!
Inoltre va considerato che, lavorando a 0,35A, aumenta la durata delle batterie: dato 0,10A l'assorbimento dei circuiti interni all'alimentazione (valore volutamente esagerato), abbiamo una durata delle batterie prossima alle 32 ore!

Ancora un Test-Day!

FotoAncora un Test Day in stile milk, questa volta per mettere alla prova i nuovi acquisti dell'associazione! Infatti è da poco arrivata una nuova antenna, una “piccola” collineare (acquistata, non auto-costruita) da 8dBi che dovrà coprire una zona piuttosto ampia. Inoltre abbiamo acquistato un piccolo stock di pigtails (quei cavetti con il doppio connettore N-MALE da un lato e RP-SMA dall'altro) “factory-made”, così da poter dire addio a molti dei dubbi sulle stagnature che, durante i precedenti test day, ci facevano impazzire.
FotoLa prova è stata fatta montando l'antenna su un piccolo supporto di circa 4mt, posizionato in cima ad una specie di collina di 6/7 metri. A servizio della collineare c'era il fido DWL2000 della Dlink. L'altro punto, invece, era mobile, ovvero installato sul tetto della mia macchina... una bella parabola da 60cm con illuminatore a barattolo (auto-costruito) e DWL900 collegato con un serio pigtail!
FotoLa prima prova è stata fatta direttamente a 1,5 km: dopo alcuni tentativi per ottenere il puntamento perfetto della parabola siamo riusciti a stabilire il link, con ping a 2ms senza interruzioni. La cosa sorprendente è stata nello scoprire che la parabola, a differenza di quanto pensassimo, non va tenuta perpendicolare alla linea fra le due antenne, ma va inclinata di circa 10° verso il terreno... e per capirlo sono davvero diventato scemo!
FotoLe prove successive sono state fatte a 2 km ed a 2,5 km: in quest'ultimo caso abbiamo anche provato ad effettuare una prova di scambio dati, scambiandoci file a circa 300 kB/sec. Su questo punto però dobbiamo ancora lavorarci bene... si può fare di meglio!
Infine abbiamo fatto un ultimo tentativo a 3,5 km, ma purtroppo da questo punto non c'era visibilità fra le due antenne... un piccolo boschetto ostruiva completamente la visuale, e non avevamo con noi materiale per alzare ulteriormente la collineare!
FotoIn generale è stata una prova molto soddisfacente, con 2,5 km effettivi di link stabile e nemmeno troppo difficile da effettuare. Rimane solo un desiderio, quello di andare oltre... c'è giusto una linea da 6 km che ci aspetta!

Storia di un link...

Questo non è proprio un progetto: è la storia di una realizzazione di un collegamento wireless nella nostra zona.
Tutto è iniziato così, quasi per caso: Silvio trova il nostro sito, scopre che siamo di Codroipo (e quindi a circa una ventina di km da casa sua) e ci contatta per chiederci aiuto. E noi... beh, come potevamo tirarci indietro!
FotoIl problema di Silvio era semplice: la sua abitazione dista circa 150mt dagli uffici della sua ditta e il desiderio era proprio quello di poter lavorare dal divano di casa! Ma, si sa, la legge di Murphy non sbaglia mai... ed ecco che da subito, dopo qualche chiacchierata, emergono i "possibili problemi": capannoni in linea ottica, comignoli, silos... la soluzione non era così immediata! (La foto a fianco è stata fatta dal punto più alto del tetto della casa, sulla cima dell'antenna tv, e mostra le finestre degli uffici!)
Da lì abbiamo pensato alle possibili soluzioni: la prima era quella ti tentare un punto-punto dagli uffici alla casa: certo, guardando le foto qui sopra sembra ovvio ma prima di salire sul tetto non sembrava così facile... Così avevamo pensato anche ad una soluzione alternativa: realizzare un link a tre punti, così da aggirare l'ostacolo principale, rappresentato da un capannone.
La prima mossa è stata organizzare una serata di prove: access point, antenne, supporti e computer, e via a cercare il link. Dopo diversi tentativi finalmente... il ping! In questi casi si lavora un po' a spanne, ma in fondo è l'unico modo per fare delle prove rapide ed economiche: si parte dal principio che, se si riesce ad ottenere un segnale con mezzi auto-costruiti e “non perfettamente installati”, non ci sarà nessun problema nel fare la stessa cosa con antenne serie puntate a dovere!
FotoA questo punto siamo passati alla fase operativa: Silvio si è procurato su ebay due belle antenne yagi direttive, complete di cavo con connettore SMA-RP e access point D-LINK DWL900AP+ (una garanzia!). L'unico neo di queste antenne è nella staffa di supporto: purtroppo questa staffa non permette di ruotare l'antenna su due assi ma solamente su uno. In questo modo, se le due antenne non sono alla stessa altezza, non è possibile eseguire un puntamento perfetto. FotoPer fortuna il problema è stato facilmente aggirato grazie all'aiuto degli amici “morsa” e “martello”: due belle mazzate al posto giusto hanno inclinato i supporti di quei 90° che ci servivano.
Gli access point sono stati inscatolati nelle ormai collaudate scatole stagne gewiss. Una staffa fissa l'ap, l'alimentatore è inserito nella scatola, i cavi sono fissati ed isolati dall'esterno con appositi pressa-cavi e due tubi di fiato con retina anti-insetti impediscono la formazione di condensa!FotoQuesta soluzione, ormai super collaudata, ci da la possibilità di posizionare gli ap praticamente ovunque, tenendo al riparo l'apparato dalle intemperie e da eccessivi sbalzi termici. L'antenna dell'abitazione è stata fissata sul palo dell'antenna della tv mente per l'antenna degli uffici è stata fissata al muro un'apposita piastra di supporto.
FotoCon l'aiuto dei binocoli abbiamo posizionato al meglio le antenne, così da dirigere i rispettivi fasci l'una verso l'altra. Devo dire che credevo di perdere un sacco di tempo in più in questa fase... invece nel giro di pochi minuti siamo riusciti ad ottenere un puntamento efficiente (ping fissi a 1ms). L'ultima fase è stata quella della configurazione: SSID, canali, WPA, filtri MAC. L'ap sopra la villetta è stato configurato in diversity mode, così da sfruttare anche l'antenna interna dell'apparecchiatura. Con questa configurazione, collegati con i notebook ai due ap, abbiamo fatto qualche prova di trasferimento sommaria: come essere in lan! Infine l'ultima prova con Net Stumbler: un segnale fra i -50 ed i -70 dBm in tutto l'appartamento.

Corsi

Ci stiamo organizzando per permettere la diffusione dell'informatica tramite corsi da noi diretti. Cerchiamo persone competenti per l'esposizione, aule attrezzate per migliorare la comprensione, incentivi a continuare!

Servizi per il pubblico

Stiamo implementando un insieme di servizi utili al pubblico, la maggior parte gratuiti, come, ad esempio:
- il promemoria on-line MilkMyMemo (per le tue scadenze, i compleanni dei tuoi amici, le ricorrenze annuali-mensili-giornaliere) con avviso via email a chi e quando vuoi tu.
- MilkMyRelax recensioni su Libri, CD, Dvd... insomma dove puoi trovare un consiglio o una scelta.
- un sistema software MilkMyComputing (in termine tecnico dei Web Services) che permettano l'utilizzo della nostra potenza computazionale e dei nostri database da qualsiasi sito che sia in Italia, in Russia, in Polonia o nelle isole Tonga.
- la gallery pubblica MilkMyPhoto, dove poter esporre le tue foto.
- un sistema per sapere cosa più vi piace e come ottenere le vostre opinioni: MilkMyOpinion senza richiedervi troppo tempo o acquisire i vostri dati personali (a noi seccherebbe!)
Se vuoi saperne di più iscriviti ai servizi Milk oppure scrivici una email!

Software come se piovesse

Sviluppare software opensource è un aiuto alla comunità.
Noi pensiamo che sia una cosa utile e ci rendiamo disponibili.
Chiaramente, essendo opensource, dovrà essere redistribuibile gratuitamente e sotto licenze tipo GPL.

Foto Gallery pubblica

Ti piacerebbe avere un posto su internet dove poter mettere le tue foto per farle vedere ai tuoi amici, alle tue persone care che però sono lontane o semplicemente farle vedere?
Se si allora ti serve una 'Foto gallery' pubblica: Milk cerca suggerimenti, consigli e opinioni su questo servizio da offrire ai soci.
Per saperne di più isciviti alla newsletter o mandaci una email, la risposta è assicurata!

Siti per tutti

Importante, secondo noi, dare la possibilità ad Associazioni o privati di avere un proprio sito Internet.
Questo permette la divulgazione di informazioni utili o il miglioramento di un servizio.
Milk lo fa e lo pubblica... se non ci credi ecco il nostro ultimo progetto: Associazione Culturale Controluce

La protezione della rete

Attualmente la protezione della rete di milk è affidata a sistemi sicuri, come il filtro degli indirizzi mac, ma che peccano per quanto riguarda flessibilità e possibilità di controllo. La soluzione c'è, si chiama Radius, o meglio ancora FreeRadius, e non è altro che un'applicazione che offre la gestione degli accessi con il protocollo 802.1x. Basta solo farlo funzionare...

"Milk-net": la copertura di Codroipo wi-fi!

Una delle idee principali di milk è quella di riuscire a creare una rete wireless cittadina su Codroipo, collegando tra di loro le abitazioni dei soci che scelgono di partecipare a questa avventura! I problemi però sono molteplici! Il principale è la mancanza di un punto centrale su cui poter installare gli access point: questo risolverebbe molti problemi, sia dal punto di vista gestionale (un'unica sorgente per tutto il territorio), sia dal punto di vista economico (minor numero di apparecchiature da installare). Certo, alcune soluzioni ci sarebbero, ma sono a dir poco improbabili: tetti di condomini (figuriamoci se un'intero palazzo accetta!),campanile (questo sarebbe favoloso, ma la vediamo moooooolto dura), ciminiera di Roiatti.
La soluzione? Collegamento punto-punto, anche se risulta molto più scomodo, costoso e difficile da gestire!


Data ultimo aggiornamento: 14 Oct, 2004 @ 12:38 - Privacy - Credits - Admin - P.I. 02331060307